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Elisabetta Fedegari lascia Fratelli d'Italia e accusa: “Io, mai ascoltata e ignorata quando ho denunciato molestie sessuali nel partito”

Elisabetta Fedegari lascia Fratelli d'Italia e accusa: “Io, mai ascoltata e ignorata quando ho denunciato molestie sessuali nel partito”

14 lug 2025

Pavia, dietro la decisione dell’avvocata di 44 anni (in corsa alle scorse regionali e considerata una possibile candidata sindaco di centrodestra) motivazioni politiche (dopo il caso Asm) ma anche personali. Ecco cosa ha detto: “Comportamento inappropriato di un iscritto vicino alla dirigenza”
Elisabetta Fedegari

Elisabetta Fedegari

Pavia, 14 luglio 2025 – Elisabetta Fedegari si è dimessa da Fratelli d’Italia. La decisione è stata comunicata poche ore fa dalla stessa avvocata di 44 anni già in corsa alle regionali e della quale si parlava come possibile candidata sindaco per la coalizione di centrodestra. Diverse le ragioni che hanno portato a un addio: politiche (“Una costante mancanza di valorizzazione della mia persona, nonostante i risultati concreti che ho apportato al partito sotto il profilo del consenso, dei voti e delle tessere per il partito”), ma anche personali.

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“A rendere ancor più in sostenibile la mia permanenza è stata la gestione da parte dei dirigenti territoriali di questioni gravi che mi hanno riguardato direttamente – ha detto Elisabetta Fedegari candidata alle ultime elezioni regionali dove ha ottenuto 4.234 preferenze -. Mi riferisco, in particolare, alla mancanza di solidarietà e di provvedimenti a seguito delle mie segnalazioni concernenti l'episodio di molestie sessuali, prontamente denunciate, e un comportamento inappropriato di un iscritto vicino alla dirigenza. La totale assenza di supporto e di azioni concrete in quella circostanza ha rappresentato una profonda ferita e una chiara indicazione della scarsa considerazione per il benessere e la dignità dei propri membri”.

Non solo, ad amareggiare l’ex consigliera di amministrazione di Asm, indagata nell’ambito dell’inchiesta Clean 1 c’è pure “la totale mancanza di solidarietà e di garantismo nei miei confronti in relazione all'incidente giudiziario che mi vede attualmente implicata. L'assenza di qualsivoglia supporto o vicinanza umana e politica da parte dei rappresentanti territoriali, e non solo, in un momento di personale difficoltà, ha acuito il mio senso di isolamento e la mia sfiducia nei valori che il partito dichiara di sostenere”.

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Il dito viene quindi viene puntato da Fedegari contro la dirigenza tutta: “Tale politica di partito, improntata alla non inclusione e alla mancata valorizzazione di chi porta risultati concreti, porterà inevitabilmente a una disfunzione interna e a una progressiva diminuzione della credibilità del partito stesso nel contesto territoriale, sempre che a qualcuno possa interessare”

Il Giorno

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